Oggi Roma è prigioniera. Prigioniera della cattiva politica e della pessima amministrazione, che l’hanno abbandonata a un declino (apparentemente) inesorabile.
Prigioniera dello stesso ruolo di Capitale, senza lo status e i finanziamenti delle altre Capitali europee. Prigioniera dell’inerzia della sua classe dirigente economica, sociale e culturale che, per convenienza o pavidità, ha scelto di disinteressarsi del bene comune. Prigioniera – soprattutto – di un sistema di rendite unico a livello globale che rassicura e stordisce i romani, ne raffredda gli animal spirits e blocca gli ascensori sociali.
Per far rinascere Roma, dunque, occorre passare da una terribile strettoia: trasformare la Capitale nel terreno della “battaglia finale” della produzione, dell’innovazione e delle competenze contro le rendite. Non è una missione impossibile: incrociando le caratteristiche della Capitale con i macrotrend a livello globale, è possibile costruire un grande progetto che la posizioni
“in vantaggio” nella sfida per lo sviluppo che si giocherà nei prossimi anni tra metropoli globali e città internazionali.
Non c’è più alternativa. La meravigliosa e fragile bellezza della Città Eterna è in grave pericolo: come Andromeda sullo scoglio,
sta per finire nelle fauci del mostro che avanza tra i marosi.
Ma stavolta la liberazione non potrà arrivare dal coraggio d’un eroe solitario: il mitologico Perseo potrà e avrà soltanto le sembianze della voglia di riscatto di un’intera comunità.
La politica romana ha fallito troppe volte per poterci riprovare da sola: l’unica speranza è chiamare a raccolta le forze migliori della società.
Perché quello che si è aperto con l’annus horribilis della pandemia potrebbe diventare, a sorpresa, il “decennio di Roma”.
Sempre che i romani– dai cittadini alle élite – lo vogliano davvero e inizino a pretenderlo da chi li governa. E anche da se stessi.
Francesco Delzio è considerato una delle menti più brillanti della generazione dei quarantenni. Manager di vertice in grandi aziende e organizzazioni (Confindustria, Piaggio, Atlantia), imprenditore in start up innovative con Maestro e Digital Horizon, strategic advisor per imprese e istituzioni, scrittore e docente universitario.
Insegna presso la Luiss Guido Carli, dove ha ideato e dirige il Master
in “Relazioni Istituzionali, Lobby e Comunicazione d’Impresa”, punto di riferimento del settore in Italia, e l’Executive Program in “Gestione delle relazioni con i Consumatori”. È editorialista di Avvenire (con la rubrica “Opzione Zero”), RTL 102.5 (con il programma “La Scossa”), Prima Comunicazione (con la rubrica “Lobby d’autore”) e InPiù.
Per Rubbettino ha pubblicato numerosi saggi, dal primo fortunato
pamphlet Generazione Tuareg. Giovani, flessibili e felici (2007) ai più recenti Opzione Zero. Il virus che tiene in ostaggio l’Italia (2015), Premio Canova di Letteratura economica e finanziaria, e La ribellione delle imprese.
In piazza, senza PIL e senza partiti (2019).
11 Maggio 2021
16 marzo 2021
12 Luglio 2022
Opzione Zero
27 Febbraio 2021
Intervista a “La Vita in Diretta”
25 Febbraio 2021
19 Febbraio 2021
19 Febbraio 2021
10 Febbraio 2021
8 Febbraio 2021
“Roma deve imitare Milano. Solo così potrà risorgere”
6 Febbraio 2021
“L’utopia (forse) realizzabile di una città ferita”
6 Febbraio 2021
5 Febbraio 2021
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5 Febbraio 2021
Intervista a “La Vita in Diretta”
RAI UNO
4 Febbraio 2021
Intervista a Di Martedì,
2 febbraio 2021
11 Ottobre 2021
28 Aprile 2021
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6 marzo 2021
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